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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Il vento selvaggio che passa

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Qualche giorno fa ho finito di leggere "Il vento selvaggio che passa", il penultimo romanzo di Yates, pubblicato in USA nel 1984, e uscito in Italia solo quest'anno per i tipi di Minimum fax. Il romanzo presenta i soliti temi yatesiani: la solitudine, la rivolta artistica alla vita borghese, il fallimento (della vita borghese, ma anche della rivolta artistica), l'abbandono e l'impotenza. In particolare, qui si percepisce un'idea che deve aver ossessionato Yates lungo tutto il corso della sua vita: la mancanza di talento. In effetti, dopo che ebbe pubblicato "Revolutionary Road", Yates non riuscì più a scrivere un romanzo che fosse all'altezza di questo incredibile esordio. Così, anche il protagonista de "Il vento selvaggio che passa", Michael Davenport, è uno scrittore (poeta) che non riesce a superare il suo primo componimento (intitolato "Vuotare il sacco"); intanto gli anni passano, Michael cade diverse volte, perde amici e...