Persone normali


"Per Rob niente era più importante dell'approvazione altrui; essere ben considerato, godere di un certo prestigio. Avrebbe tradito qualsiasi fiducia, qualsiasi gentilezza per una promessa di riconoscimento sociale. Connell non poteva certo giudicarlo. Era stato così anche lui, se non peggio. Voleva solo essere normale, nascondere quei lati di sé che trovava vergognosi o ambigui. Era stata Marianne a mostrargli che altre cose erano possibili."

"Persone normali" (il secondo romanzo di Sally Rooney) narra le vicende di due ragazzi, Marianne e Connell, che da un paese di provincia dell'Irlanda vanno a studiare al Trinity College di Dublino. La storia, ambientata nel nostro presente, si estende dagli anni del liceo a quelli universitari.

Il celebre e celebrato discorso tenuto da D.F. Wallace al Kenyon College nel 2005 si apre con quella storiella del pesce anziano che, imbattendosi in due giovani pesci, chiede loro: "Com'è l'acqua oggi?"; e questi che, dopo averlo salutato, si domandano a vicenda: "Che cos'è l'acqua?". L'acqua in questione è la nostra "configurazione base", cioè quel modo di pensare automatico, di cui non sempre siamo avveduti, che va a strutturare la nostra percezione della realtà. D'altra parte, la metafora dell'acqua può valere anche come l'elemento sociale nel quale ci troviamo gettati alla nascita e nel quale ci dobbiamo ben presto abituare a nuotare. In un certo senso, la vita "normale" consiste nel sapersi muovere con naturalità in questo elemento fluido, mentre la giovinezza consiste nel periodo di allenamento per acquisire confidenza con l'"acqua", in modo da poter trovare, il prima possibile, il proprio posto in essa.

Anche Kierkegaard, nella "Malattia per la morte", ricorre alla metafora dell'acqua, ma, diversamente da Wallace, il filosofo danese si immagina gli individui come se fossero delle pietre gettate nel fondo di un fiume, e qui, sul letto pietroso, accade qualcosa di straordinario e, insieme, drammatico:

"Ogni uomo [...] è primitivamente disposto come un sé, determinato per diventare se stesso; e di certo ogni sé come tale è spigoloso, ma da questo segue solo che debba essere sfacettato, non che debba essere levigato, non che per timore del giudizio umano debba rinunciare completamente a essere se stesso. [...] Proprio perdendo se stesso un simile uomo si è perfezionato per partecipare al meglio al commercio quotidiano, anzi, per fare fortuna nel mondo. Qui non c'è nessun impedimento, alcuna difficoltà con il sé e la sua infinitizzazione, egli è levigato come un ciottolo di fiume, courant come moneta in corso. Nessuno si sogna di ritenerlo disperato, anzi è proprio un uomo come si deve."

(S. Kierkegaard, La malattia per la morte", 1849)

Marianne e Connell sono due "singoli" (per dirla con Kierkegaard) che non si trovano a proprio agio nell'acqua-società; essi sono, per così dire, due pesci fuor d'acqua, due pietre che si ostinano a non venir levigate. Sono due ragazzi che guardano con stupore i propri coetani che fanno di tutto per diventare "normali" (adattati, persone di successo, etc.etc.). Per loro la "normalità" è qualcosa di offensivo, qualcosa che mette in pericolo la propria personalità (o spigolosità). In particolare, è Marianne a fare resistenza a questo processo di levigazione offerto dalla corrente del fiume; Connell, invece, si dibatte tra il bisogno di essere "normale" (quasi si trovasse qui il segreto della felicità) e il desiderio di essere se stesso, avvertendo in quella "normalità" una profonda disperazione. Ed è con Marianne che Connell riesce ad essere se stesso, sebbene Marianne rappresenti anche una figura "pericolosa", perché turbatrice di quel tranquillo ordine sociale in cui tutto deve essere al proprio posto, un ordine rispetto al quale Connell non è indifferente. Inevitabile, dunque, che questi due ragazzi si incontrino e si separino periodicamente, anche a causa della lotta interiore che strapazza Connell, mosso com'è tra quel bisogno (di accettazione sociale e della promessa di felicità che il mondo intorno a lui continua a fargli) e quel desiderio (di essere autenticamente un "singolo", pur con tutti quei lati di sé che trova vergognosi o ambigui). 

Il modo in cui Sally Rooney riesce a rendere questi movimenti di avvicinamento-distanziamento è straordinario. Chi si è ben adattato all'acqua del fiume potrebbe giudicare tale oscillazione come prova della superficialità della nostra contemporaneità (una superficialità che corrompe i legami affettivi, che porta al disimpegno, etc.etc.); ma così non è. Tra Connell e Marianne, infatti, c'è un legame profondo che non si trova nelle relazioni "normali"; un legame, per così dire, "trasformativo":

"Si sono fatti del bene. Davvero, pensa, davvero. Le persone possono veramente cambiarsi a vicenda."


(02/06/2019)

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