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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

L’ultimo cavaliere (La Torre Nera I)

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Il primo libro della saga “La torre nera” di Stephen King può essere riassunto attraverso il suo straordinario incipit: “L’uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì”. Chiaramente succedono delle cose, lungo questo inseguimento che si dispiega per 224 pagine, ma non sto qui a ripercorrerle. Inizio col dire che questo primo capitolo non mi ha entusiasmato, ma è noto che nei successivi libri della saga King raggiunge le vette a cui ci ha abituati e dunque credo ne valga la pena. Semmai, come sempre mi accade quando leggo il Re, questo romanzo ha dato il via a tutta una serie di pensieri che vorrei fissare nella presente nota prima che fuggano via. Vorrei iniziare la mia riflessione con Dante, o meglio con Ezra Pound. Nei suoi  Cantos  (per la precisione, nel canto 91) il poeta americano riprende due versi dell’ Inferno  (per la precisione, il canto 26, vv. 34-35) isolandolo dal contesto in cui è inserito e dunque modificandone il significato: “Convien che si mo...

Il comunista

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“Tenetelo presente: il partito non è fuori di noi, è noi, ciò che noi siamo dall’animale in su. Dalla pancia in su. Il partito ci comanda? È la nostra coscienza che ci comanda”. L’onorevole Ferranini, il protagonista di questo romanzo, scritto da Guido Morselli tra il 1964 e il 1965, si trova catapultato dalla provincia modenese a Roma, dopo aver vinto le elezioni sotto il simbolo del PCI e aver messo piede in Parlamento (il “chiacchierificio”, come lo chiama Ferranini, uomo votato all’azione, alla lotta). Il nostro comunista vive un’esistenza in linea con i propri principi, che sono poi i principi del partito. Si trova integrato nelle parole sopra riportate: in lui è il partito e il partito è la coscienza che lo comanda. Finché, un giorno, emerge entro la sua coscienza una bolla che non si integra con l’ortodossia, rivelando che in fondo la sua coscienza è semplicemente sua. Questa bolla ha la forma di una idea pericolosa: l’alienazione, che caratterizza il sistema capitalistico, non ...

Dissipatio H.G.

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Appena finito di leggere “Dissipatio H.G.” di Guido Morselli. Per carità, bello, ma mi è sembrato più un saggio filosofico (à la Camus) camuffato da racconto. E mi chiedo come avrebbe potuto essere se lo avesse scritto Saramago (lo so, domande di questo tipo non hanno senso). Ci sono diversi passi interessanti, ma dovendo sceglierne uno da riportare qui, opterei per questo, che sembra descrivere fedelmente l’atteggiamento che una buona fetta della popolazione occidentale sta assumendo nei confronti di una sempre più vicina catastrofe ambientale:  (Per inquadrare il passo: l’io narrante, che si muove solipsisticamente in un mondo in cui tutti gli uomini sono svaniti nel nulla, immagina una scena apocalittica in cui l’umanità viene radunata innanzi al “monte Armageddon”, al cospetto degli angeli sterminatori.) “A piè del monte, due serpi loricate strisciano sibilando e buttando fuoco. E ognuna sulle scaglie ha una scritta, e su una si legge: Advertising, e sull’altra: Marketing. Beh,...