Il comunista

“Tenetelo presente: il partito non è fuori di noi, è noi, ciò che noi siamo dall’animale in su. Dalla pancia in su. Il partito ci comanda? È la nostra coscienza che ci comanda”. L’onorevole Ferranini, il protagonista di questo romanzo, scritto da Guido Morselli tra il 1964 e il 1965, si trova catapultato dalla provincia modenese a Roma, dopo aver vinto le elezioni sotto il simbolo del PCI e aver messo piede in Parlamento (il “chiacchierificio”, come lo chiama Ferranini, uomo votato all’azione, alla lotta). Il nostro comunista vive un’esistenza in linea con i propri principi, che sono poi i principi del partito. Si trova integrato nelle parole sopra riportate: in lui è il partito e il partito è la coscienza che lo comanda. Finché, un giorno, emerge entro la sua coscienza una bolla che non si integra con l’ortodossia, rivelando che in fondo la sua coscienza è semplicemente sua. Questa bolla ha la forma di una idea pericolosa: l’alienazione, che caratterizza il sistema capitalistico, non ...