Empusium, di Olga Tokarczuk
Ambientato nei primi anni del Novecento, Empusium (Bompiani, 2025) è un romanzo che inizia come un inquieto omaggio alla tradizione mitteleuropea (in particolare alla Montagna incantata di Thomas Mann), con le sue valli chiuse da catene montuose, i sanatori e gli uomini malati che si perdono in discussioni interminabili. Ben presto, tuttavia, la storia si trasforma lentamente in qualcos’altro: attraverso una prosa che, pagina dopo pagina, si apre ad atmosfere perturbanti (sempre suggerite più che esibite), prende corpo una riflessione sul rapporto tra l’essere umano e la natura. Un rapporto che l’autrice, Olgar Tokarczuk, mostra soprattutto attraverso i dispositivi culturali che l’uomo ha approntato per difendersi da essa: in primis la medicina, ma anche i miti folklorici (e i rituali a essi associati) e… il patriarcato. Tokarczuk mette in scena un microcosmo completamente maschile. La vicenda è ambientata in un pensionato per soli uomini. Into...